Agricoltura, alimentazione e mondo rurale di fronte ai cambiamenti dello scenario globale: politiche e strategie per la sostenibilità e la resilienza
Lo scenario globale entro cui operano i sistemi agricoli e alimentari è attraversato da continui e profondi mutamenti. Tra le prime si possono citare quelle legate alla cospicua crescita demografica e alla sua spiccata polarizzazione geografica, alla profonda e rapida trasformazione del clima, alla crescente precarietà nella disponibilità di risorse naturali ed ambientali, alla sempre più capillare interconnessione tra persone, imprese e istituzioni, al tumultuoso tasso con cui avanza la tecnologia e alle modalità integrate e convergenti con cui questa si va sviluppando. Tra i secondi non possono non ricordarsi i condizionamenti e le opportunità legati al nuovo quadro sanitario internazionale quale emerge a seguito della pandemia da Covid-19, le conseguenze di una rinnovata e crescente tensione sullo scacchiere politico-militare internazionale e, in parte connesse a quest’ultima, una preoccupante instabilità sul piano energetico e una non meno allarmante incertezza su quello alimentare e dell’acquisizione dei fattori produttivi.
Tanto sul fronte micro quanto su quello macroeconomico, tali mutamenti impongono di affiancare nuovi obiettivi a quelli tradizionalmente perseguiti dal settore agricolo e dall’intero sistema della produzione alimentare. La ricerca dell’efficienza, della produttività, della piena occupazione, della profittabilità e della stabilità dei redditi andranno perseguiti in un contesto che dovrà in pari tempo contemplare un minore utilizzo di input, una forte capacità di adattamento ai mutamenti climatici e un ruolo proattivo nel rafforzare la sicurezza alimentare. Allo stesso modo, il contrasto alla povertà, alla malnutrizione e all’esclusione sociale o di genere, sovente presenti negli ambienti rurali, come anche un più deciso orientamento verso una maggiore equità tra le componenti delle catene alimentari rappresenteranno altrettante finalità cui dovranno necessariamente informarsi le scelte delle imprese e le politiche del settore.
Le implicazioni che tutto ciò può avere sul versante della ricerca economico-agraria sono numerose e possono svilupparsi entro ambiti di natura meramente teorico-speculativa come pure riguardare questioni squisitamente applicative. A titolo di esempio se ne elencano di seguito alcune:
- In merito all’impresa agricola sorge l’esigenza di definire, studiare e classificare nuovi modelli che inquadrino, spieghino e guidino le scelte aziendali rispetto ad uno scenario che vede aumentare i vincoli sovrastanti tali scelte (es. clima e riduzione di input), imporre una moltiplicazione nel numero e nella natura degli obiettivi da raggiungere (economici, ambientali e sociali) e condizionare fortemente l’uso dei fattori produttivi in termini di qualità e sostituibilità (ad es. la digitalizzazione e la diffusione delle tecniche di precision farming richiedono l’impiego di manodopera prevalentemente high skilled e si propongono sovente per pacchetti “chiusi”, ovvero caratterizzati da rapporti fissi tra capitale e lavoro).
- Con riguardo alle catene di offerta alimentare è necessario definire, studiare e classificare nuovi modelli organizzativi che aiutino a comprendere come contemperare gli obiettivi micro delle imprese con quelle macro del sistema (sicurezza alimentare, lotta alla malnutrizione e alla povertà rurale, equità tra soggetti e funzioni componenti le food chains). In tale contesto, sono determinanti le dinamiche in atto nel settore della distribuzione alimentare, talune delle quali non proprio in linea rispetto a detti obiettivi (si pensi allo sviluppo del settore vending, abbastanza lontano di un’alimentazione sana, o al fenomeno dei deserti alimentari, che colpisce tanto i grandi centri urbani quanto le aree rurali)
- A livello di sistemi produttivi territoriali, ciascuno caratterizzato da peculiarità proprie, serve comprendere secondo quali schemi interpretativi e in base a quali soluzioni operative dare concretamente vita alla Triple transiction, ecologica, digitale e sociale. A tali aspetti è legato il tema della resilienza degli agrosistemi locali e dei percorsi attraverso i quali esaltare la loro capacità di reagire a questi cambiamenti conservando le loro specificità.
- Attraverso quali soluzioni e con quali modelli ed effetti economici avviare la specifica realtà alimentare italiana alla Triple transiction? Come rendere coerenti gli obiettivi della digitalizzazione, della transizione ecologica, della sicurezza e della sostenibilità alimentare rispetto ad un sistema produttivo notoriamente contraddistinto da una base aziendale incentrata su imprese agricole e alimentari di dimensioni contenute, con un forte legame e una forte caratterizzazione territoriale, orientate ad un offerta di prodotti esclusivi, di riconosciuta qualità e sovente ottenuti attraverso processi di profilo artigianale e non facilmente standardizzabili?
- Sul piano della politica è necessaria un’azione più e meglio caratterizzata da parte del soggetto pubblico. È abbastanza evidente come lo spazio d’azione della politica pubblica sia stato progressivamente eroso a favore dei grandi gruppi privati che, controllando quote sempre più ampie di mercato, governano, di fatto, le grandi dinamiche agricole e alimentari. Di fronte ad una fase di transizione così profonda e decisiva quale quella in atto, che ruolo deve avere la Politica agraria? Quali le linee da seguire? Quali gli obiettivi, le azioni, le ricadute in termini di benessere sociale? C’è ancora spazio per una PAC che si configuri come una reale politica economica applicata all’agricoltura e non soltanto come un semplice erogatore di sussidi?
- Con riguardo al consumatore finale, risulta sempre più pressante identificare interventi per avviare, sostenere ed accelerare il cambiamento comportamentale degli individui verso modelli alimentari più sostenibili. Ad esempio, analizzando quali sono gli incentivi (monetari e non monetari) più efficaci per stimolare l’adozione di opzioni più sane e sostenibili ed individuando quali sono le strategie più adatte per segmenti di mercato e contesti di consumo diversi.
Date importanti per l’invio di contributi
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